Un uomo sulla soglia by Nicole Krauss

autore:Nicole Krauss [Krauss, Nicole]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788823508200
Google: gvyEAAAACAAJ
editore: Guanda
pubblicato: 2006-10-14T22:00:00+00:00

Capitolo 15.

Samson fece scorrere l’acqua nella vasca. Le serate erano ancora fredde dopo il tramonto e lui si calò poco per volta nel bagno caldissimo; ogni centimetro lo coglieva impreparato e gli provocava un altro brivido rovente, una piccola sofferenza necessaria per sgomberare la strada al benessere. L’acqua dissolse il sudore e la polvere della giornata. Gli si formarono sulla pelle argentee bollicine simili a gocce di mercurio e il corpo sommerso assunse una sfumatura verdastra e un aspetto gommoso e disumano. Sulla fronte gli si condensarono perle di sudore. Una volta entrato nella vasca, chiuse gli occhi e lasciò sprofondare anche la testa; nel silenzio caldo e ovattato sentì echeggiare sott’acqua il suo battito cardiaco. Trattenne il respiro finché poté e quando riemerse in superficie ansimò e sbatté le palpebre. Si chinò in avanti e asciugò il vapore sullo specchio: piano piano vi prese forma l’immagine della sua faccia.

Era un viso piacevole, senza nulla di insolito, appena un po’ scabro per via del sole, un viso da cui nessuno avrebbe distolto lo sguardo con aria inorridita.

Non si radeva da qualche giorno perché continuava a trovare sgradevole quell’abitudine, ma nonostante le ombre scure della barba lunga, aveva la faccia di un uomo pronto ad aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, e che, sentendosi premere sul fianco la voluminosa borsa dell’anziana donna, avrebbe potuto concepire l’idea di afferrarla e scappare soltanto per poi angustiarsi per la propria affinità con i selvaggi. Non aveva il volto tumefatto dall’abuso di alcol o di droghe, ma il viso sano di un trentasettenne (compleanno più, compleanno meno) abituato a mangiare con gusto cibi di tutti e cinque i gruppi alimentari e a praticare una regolare attività fisica: lo dimostravano l’iscrizione al West Side Racquet Club e l’abbondanza di calze di spugna grigie e pantaloni corti di nylon con biancheria intima a rete incorporata (per far circolare l’aria) che aveva trovato nell’ultimo cassetto del comò. Pareva esistesse una diffusa convinzione secondo la quale il volto manifesta determinate qualità interiori. Di fronte al riflesso dei suoi lineamenti, Samson si sforzò di accettare tutto questo, di rivendicare quella faccia come propria. Fin da quando l’aveva vista per la prima volta nello specchio dell’ospedale, gli era sembrato che appartenesse a qualcun altro, a un individuo che gli stava alle calcagna nel tentativo di imitarlo.

Era una faccia piacevole. Se non proprio il viso di un eroe, per lo meno quello di un uomo capace di superare le prove di resistenza e il faticoso addestramento necessario per un lancio e un allunaggio. Anche se ormai gli avevano detto che la Luna, ridotta a un astro provinciale, non valeva più nulla: adesso toccava a Marte fare scalpore. Samson aveva letto di recente su “Time” che la sonda Global Surveyor, in orbita intorno al pianeta rosso, aveva avvistato dei canali che terminavano con un delta a ventaglio, lasciando presupporre l’esistenza recente di corsi d’acqua presenti in superficie o a lieve profondità solo poche migliaia, se non addirittura centinaia, di anni fa, miliardi di anni più tardi di quanto si ipotizzava all’inizio.

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